mercoledì 4 settembre 2013

TURCHIA ED ENERGIE RINNOVABILI

Premessa
La Turchia si posiziona al secondo posto per la crescita del consumo energetico dopo la Cina. Secondo dati resi noti recentemente dall’Istituto di Statistica turco TürkStat, nel primo trimestre dell’anno 2012 la Turchia ha importato energia per un valore totale di 14,6 miliardi di dollari, facendo così segnare un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2011.
L’EMRA, Energy Market Regulator Authority è l’unico soggetto di riferimento che regola il mercato dell’energia in Turchia. L’EMRA ha dichiarato che l’obiettivo del paese sarà quello di fare del settore privato l’unico attore in gioco circa la distribuzione dell’energia entro il 2020.
La Turchia importa il 75% di idrocarburi, un grave problema che il governo si sta impegnando a risolvere. Le fonti di energia rinnovabile in Turchia sono abbondanti, attualmente riesce a ricoprire circa il 14,4% del fabbisogno nazionale quasi esclusivamente tramite l’energia geotermica ed idroelettrica. In Turchia solo un terzo dei siti per la produzione di energia rinnovabile utili sono stati sfruttati.
Il governo turco invita gli investitori a realizzare progetti legati al settore energetico nel Paese tramite l'erogazione di nuovi incentivi sull'energia rinnovabile che è dunque un settore in pieno sviluppo e che riserva opportunità interessanti per le imprese straniere.
L’EMRA accetterà domande per la realizzazione di impianti da energie rinnovabili, anche da fotovoltaico, a partire da Giugno 2013. Le domande saranno accettate soltanto per i progetti di impianto con una potenza non superiore a 1 megawatt. Gli impianti, inoltre, non dovranno occupare una superficie superiore a 20 mila metri quadrati. La Turchia, entro il 2015, intende installare impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 600 megawatt. Per questo motivo, alla fine del 2011, è stato approvato un sistema di tariffe incentivanti che è entrato in vigore all’inizio del 2012. Entro il 2023, invece, la Turchia si è prefissata l’obiettivo di installare impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 9 gigawatt.

Incentivi
La legge che regolamenta l’energia da fonti rinnovabili (“Law on Utilization of Renewable Energy Resources in Electricity Generation -Law No: 6094 – pubblicata sul sito della Official Gazette turca in data 8 gennaio 2011 numero 27809) è stata varata dalla Grande Assemblea nazionale turca (TBMM) il 29 dicembre 2010.
La nuova legge favorisce con degli incentivi l’energia prodotta da fonti rinnovabili nei settori eolico, solare, biomasse, idroelettrico e geotermica.
Il mercato delle energie rinnovabili in Turchia è ancora ad uno stadio iniziale con la maggior parte dell’energia prodotta derivante da centrali termiche (circa il 66% degli impianti- dati del 2008). Le centrali idroelettriche contribuiscono poi per il 33% della produzione di energia da fonti rinnovabili, ed un restante 1% proviene da impianti di geotermia e lo 0,9% da impianti eolici.
Per ciò che concerne il settore fotovoltaico, fino ad ora è stato il settore meno sviluppato (5MW all’anno prodotti), con impianti impiegati soprattutto ad uso domestico per riscaldare l’acqua o per sistemi di segnalazione soprattutto pubblici.
Considerata tuttavia la media di giornate di irradiazione solare 7.2 ore/giorno, per un totale 1.311 kWh/m2 per anno, le potenzialità del Paese restano ancora ampie e insfruttate. Nell’ambito della nuova legge i prezzi incentivanti di cessione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili sono determinati in Dollari Usa e non in euro. Tali prezzi saranno applicati per i primi 10 anni per le imprese che hanno richiesto e richiederanno l’autorizzazione tra il 2005 e il Dicembre 2015, secondo le tabelle sotto indicate. Si tenga conto che gli incentivi verranno elargiti anche dopo i primi 10 anni, sino ad un massimo di 49 anni, attraverso il riequilibrio del valore degli incentivi stessi, espressi in Dollari USA, secondo le valutazioni economico-valutarie che lo stato Turco farà al momento delle scadenze temporali degli incentivi stessi.

L’ incentivo per il fotovoltaico e le biomasse è dunque di 0,133 $/kWh, mentre l’energia prodotta da fonti geotermiche sarà di 0,105 $/kWh.
Per la produzione di energia da fonti idroelettriche ed eolico la tariffa di incentivo ammonterà a 0,073 $/kWh.
Per le imprese che inizieranno ad operare dopo il 2015 la tariffa sarà rideterminata dal Consiglio dei Ministri. La tariffa di incentivo includerà gli impianti ibridi, che useranno anche fonti di energia non rinnovabili. I privati e le aziende, che produrranno energia da fonti rinnovabili, potranno vendere l’energia prodotta in eccesso alle compagnie di distribuzione dell’energia.
Se saranno impiegati componenti “made in Turkey” la tariffa di incentivo sarà estesa per altri 5 anni, alla tariffa prevista, con un bonus aggiuntivo di 6.7 $Cent/ kWh, mentre saranno attribuiti 9.2 $Cent/ kWh per tutti i sistemi di generazione di energia da impianti CSP (Concentrated Solar Power).
Potranno godere dell’incentivo, le istallazioni in grado di produrre fino ad un massimo di 600MW per richieste ricevute entro il Dicembre 2013. Per i primi 10 anni inoltre, si potrà beneficiare di uno sconto dell’85% sulle spese di richiesta di allacciamento alla rete, documentazione e pratiche, per tutti gli impianti attivati fino al Dicembre 2015.
La legge prevede inoltre ulteriori incentivi per le società che usano nelle loro aziende attrezzature/componenti prodotti in loco (a seconda delle componenti utilizzate prodotte in Turchia, gli incentivi variano tra 0,4 e 3,5 $Cent/ kWh).
Sono previsti per i primi 10 anni ulteriori incentivi riguardanti i terreni e segnatamente uno sconto dell’85% per l’affitto, diritto di superficie e il diritto di servitù per impianti di produzione energetica.
Gli incentivi saranno applicabili agli impianti che entreranno in funzione prima del 31 dicembre 2015 e che avranno una durata minima di 5 anni dalla data di inizio del funzionamento dell'impianto in questione.
E’ comunque interessante segnalare che la vendita dell’energia è libera e che al momento il prezzo pagato dai gestori privati si attesta, a secondo dei casi, su un valore che supera del 25% quello degli incentivi in corso.
Investimenti.
Alla luce di quanto sopra, il Consolato Generale Onorario di Turchia, voluto a Brindisi per volontà dei due Stati Italiano e Turco, proprio per la sua posizione particolarmente strategica, sicuramente interessante per la crescita delle relazioni economiche dei due Paesi, è fortemente impegnato per lo sviluppo dei rapporti imprenditoriali tra gli operatori italiani e turchi dei settori della cultura, dell’innovazione tecnologica, del turismo, dell’agroalimentare, della nautica, dell’automotive, dell’industria ed in particolare nei settori della logistica e della “Green Energy”. Quest’ultima, in Italia, e particolarmente in Puglia, ha avuto un momento di grande incremento, seguito da una recessione repentina a causa dell’instabilità del quadro normativo. Quindi, proprio per le potenzialità che questo settore imprenditoriale può esprimere, nonché per la raggiunta ragguardevole competenza, il Consolato si è impegnato, politicamente e diplomaticamente, per stipulare con le competenti Istituzioni ed aziende turche del settore la sottoscrizione di accordi e programmi a favore dei professionisti e degli imprenditori italiani operativi, ad ogni livello, nel settore della “Green Energy”, con particolare riguardo al fotovoltaico, eolico, minieolico e biomasse.
Il Console Generale Onorario di Turchia a Brindisi, Pinar Bolognini, al fine di creare sviluppo per il territorio ha messo a disposizione della Camera di Commercio Turca in Italia, tale suo impegno affinché le aziende italiane, ad esso aderenti, possano beneficiare di questo favorevole momento congiunturale tra i due Paesi.
Va ricordato che nel programma del Consolato, su indicazione dell’Ambasciata di Turchia a Roma, al primo posto c’era la costituzione della prima, realmente operativa, Camera di Commercio Turca in Italia, obbiettivo che si è raggiunto tempestivamente il 22 novembre 2012, a pochi mesi dall’apertura degli uffici del Consolato (aprile 2012) e pochi giorni dopo l’insediamento ufficiale del Console Generale Onorario con “Exequatur” del 7 novembre dello stesso anno.
La Camera ha già iniziato ad operare, si è già tenuta la prima riunione del Consiglio Direttivo che ha adottato interessanti programmi per lo sviluppo del business tra i due Paesi e si sta strutturando con l’adozione di un management competente al servizio del territorio e dei suoi associati.
A seguito dell’intervento del Console Generale e su suo invito, solide ed importanti aziende turche stanno per sbarcare in Puglia al fine di sottoscrivere accordi operativi e contratti con imprese italiane per la realizzazione in Turchia, in Joint Venture, di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Particolare attenzione va riposta inoltre all’investimento effettuabile sulla realizzazione di stabilimenti di produzione di Celle Fotovoltaiche, al momento completamente assenti sul mercato turco, che ha fame, già per un primo periodo iniziale, di almeno 600 MW.
La normativa incentivante per gli impianti fotovoltaici prevede che l’incentivo passi da 13,30 USD Cents/ Kwh a 20,00 USD Cents/ Kwh qualora l’intera produzione della componentistica degli impianti venisse realizzata in Turchia. In effetti, in Turchia, esistono numerose fabbriche di pannelli fotovoltaici, che di fatto, come in Italia, assemblano i pannelli stessi, ma che sono costrette ad acquistare le celle dall’estero.
Tali Aziende Turche sono quindi fortemente interessate a che i loro fornitori di Celle Fotovoltaiche potessero di fatto realizzare la propria produzione in territorio turco, facendo così diventare i loro pannelli fotovoltaici estremamente appetibili per la congruità del maggior incentivo, fruibile, in questo caso, dagli impianti completamente “Made in Turkey”.
Ciò premesso, parallelamente, va fatto presente che è stato varato di recente, dal Governo Turco, un “Sistema di incentivi agli investimenti Turchia” che si sintetizza qui di seguito.
Tale programma incentivante mira ad incoraggiare gli investimenti ai fini della riduzione della dipendenza dalle importazioni su prodotti semilavorati vitali per settori strategici del Paese.
Tra gli obiettivi primari del nuovo programma ci sono: la riduzione del disavanzo di parte corrente, la crescita degli investimenti a sostegno delle regioni meno sviluppate, l’incremento del livello degli strumenti di sostegno, la promozione dell’ attività di aggregazione e l’ investimenti che creino il trasferimento di tecnologie.
In vigore dal primo gennaio 2012, il nuovo sistema di incentivi agli investimenti comprende strumenti di supporto con valori diversi, in funzione della specificità dell’investimento e dell’ area, che prevedono, a secondo dei casi, anche sino ad un massimo di 12 anni:
- Esenzione dall’IVA
- Rimborso IVA
- Esenzione dai dazi doganali
- Riduzione delle imposte
- Riduzione dei contributi previdenziali
- Esenzione della ritenuta d’acconto
- Sostegno al pagamento degli interessi.
- Assegnazione gratuita di terreni
Pertanto, questa opportunità di incentivi agli investimenti e la possibilità che banche nazionali, operanti sotto l’Ufficio del Primo Ministro, possano finanziare sino al 75% dell’intera spesa, rendono estremamente interessante la possibilità che investitori ed operatori italiani, in partenariato con aziende turche produttrici di pannelli FV, realizzino in Turchia, uno stabilimento per la produzione di Celle Fotovoltaiche, destinato a sicuro successo per la presenza stabile, per decenni, di utilizzatori del prodotto generato.
In tal senso il Consolato ha intrapreso un fitto lavoro relazionale con specialisti internazionali della produzione di celle fotovoltaiche, costruttori turchi di pannelli fotovoltaici, il Dipartimento degli Investimenti in Turchia dell’Ufficio del Primo Ministro e Banche Turche, lavoro che il Consolato pone all’attenzione della Camera di Commercio Turca in Italia come strumento di sviluppo per le Aziende Italiane interessate.

(A cura del Dipartimento dello Sviluppo del Consolato Generale Onorario di Turchia a Brindisi)

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